COSA MANGIARE PER UN'ALIMENTAZIONE SANA

Anche tu sei confusa su cosa voglia dire avere un’alimentazione sana? Lo capisco. In giro si legge e sente tutto e poi il contrario di tutto. Con questo articolo voglio chiarirti quello che intendo per mangiare sano - o come piace dire a me stile alimentare potenziante.

Chiariamo subito cosa intendiamo per stile alimentare potenziante.

Si tratta di un modo di mangiare che ti permette di dare al tuo organismo tutto ciò che gli serve per funzionare in maniera ottimale e darti energia costante durante la giornata, capacità di concentrazione e lucidità mentale, umore stabile e la forma fisica in cui ti senti e ti vedi al tuo top.

Queste sono le condizioni di base per permetterti di godere delle tue giornate a pieno: il lavoro che ti fa sentire realizzata, la famiglia che ami, le passioni che ti ricaricano, le attività che ti fanno sorridere.

Se ti chiedessi quali sono i tuoi desideri per quel che riguarda la sfera del tuo benessere probabilmente mi risponderesti: vedermi bene e indossare serenamente i miei vestiti preferiti, eliminare il gonfiore e sentirmi leggera, avere più energia per riuscire a occuparmi di tutto e anche di me stessa e soprattutto smettere di vivere costantemente in lotta con il cibo, combattuta tra lo sgarro e la dieta ferra.

Lo so perché queste sono le risposte che mi danno ogni giorno le donne che accompagno nei loro percorsi di rieducazione alimentare. Lo scopo è proprio quello di liberarti dalla mentalità privativa della dieta e permetterti invece di abbracciare un approccio equilibrato e potenziante al cibo e al tuo stile alimentare.

Con stile alimentare intendo: gli alimenti che scegli, la loro qualità e provenienza, come li abbini e crei i tuoi piatti, quante volte mangi, con che stato d’animo ti avvicini al pasto, il rapporto emotivo che hai col cibo, come ti idrati.

Quello che ti invito a fare oggi è identificare qual è il cibo che ti nutre davvero.

La distinzione qui è tra cibo vero vs. cibo industriale. Dove il primo è il cibo naturale, integro, quello che la natura ha creato per permetterci di prosperare e che noi non dobbiamo fare altre che raccogliere. Questo è il cibo che ti nutre davvero perché è ricco di micronutrienti e oligoelementi che permettono al tuo corpo di funzionare in modo efficiente. L’esempio più semplice a cui puoi pensare è la verdura che raccogli nell’orto, ma anche le uova e la carne stessa. Questo è cibo denso di nutrienti, che sono anche biodisponibili, cioè in una forma che il nostro corpo riesce ad identificare e assorbire come sostanza nutriente.

Tutto questo è in contrapposizione con il cibo industriale, quello lavorato, spesso addizionato con componenti chimiche che lo fanno sembrare più appetitoso e lo fanno durare più a lungo, e spesso privato di una parte dei nutrienti che i suoi ingredienti avrebbe nella loro forma naturale. La raffinazione rende questo cibo spesso “calorie vuote”, cioè un mero carburante di scarsa qualità. Inoltre ricorda che le sostanze chimiche – per quanto dichiarate sicure nella misura contenuta in quel singolo alimento – rappresentano un carico tossico che va a accumularsi nel nostro organismo e può rappresentare un ostacolo al tuo benessere a lungo andare.

Il modo più semplice per identificare il cibo “vuoto” è l’etichetta: se l’alimento ha un’etichetta con un elenco di ingredienti e una tabella nutrizionale (quella che indica kcal, carboidrati, grassi, proteine, ecc.) allora sei davanti ad un cibo molto lavorato.

C’è da dire che esistono vari gradi di lavorazione e ci sono alimenti lavorati che mantengono un buon livello di nutrimento e salubrità. La regola che dovrebbe guidarti nella scelta è questa: più la lista degli ingredienti è lunga e più in questa lista ci sono ingredienti che non conosci, maggiore è la probabilità che quel cibo sia lontano dall’essere un cibo davvero nutriente per te.

Con questo non voglio dire che nella nostra dispensa non ci sia spazio per gli alimenti confezionati.

È necessario essere realiste e fare i conti con le nostre risorse ed esigenze. Come dico sempre esiste uno spettro di scelte, con agli estremi “la scelta migliore in assoluto” e dall’altra “la scelta peggiore in assoluto”. Il nostro sforzo sta nel collocarci a un certo punto di questo spettro in modo che le nostre scelte siano per noi sostenibili, tenendo conto certamente della salubrità del cibo che scegliamo, ma anche della praticità nel reperirlo e conservarlo, oltre che della nostra capacità di prepararlo e delle nostre risorse in termini di tempo e denaro.  

È importante per te capire che il punto in cui ora tu ti collochi in questo spettro è qualcosa che con il tempo puoi gradualmente migliorare, cercando di avvicinarti un passo alla volta – e magari non tutte le volte – all’estremità “migliore”.

Ci saranno giorni in cui andrai a fare la spesa al mercato contadino a km zero e mangerai uova da galline allevate all’aperto e sere in cui invece per la stanchezza benedirai di aver acquistato la scatoletta di tonno con cui condisci un’insalata mista in busta.

Va bene così. Siamo umane.

Ciò che farà la differenza per te è la consapevolezza con cui ti approcci alla tua nutrizione e l’equilibrio che riuscirai a costruire nel rapporto col cibo e con il tuo corpo. Abbandona la distinzione cibo buono contro cibo cattivo e trova il tuo personale equilibrio.

Se vuoi essere accompagnata e allenata da me in questo percorso di crescita, ti lascio qui il link per fissare una call di 15 minuti in cui potremo conoscerci e capire se e come lavorare insieme.